Post sponsorizzato
Abitare a Torino o nei dintorni non significa solo poter vivere in una delle città più belle d’Italia, ma anche non farsi mai trovare impreparati di fronte a turisti curiosi di sapere che cos’è la bagna cauda o il famoso bicerìn.
Riuscire a descrivere al meglio i piatti della propria gastronomia non è sempre facile, soprattutto quando si deve usare una lingua diversa; ingredienti e preparazioni che sembrano così semplici, ma poi all’improvviso si complicano, mentre le mani gesticolano cercando di mimare qualche cosa e la voce balbetta. Ristoratori, camerieri, baristi e cuoche amatoriali: è arrivato il momento di scegliere tra i tanti corsi di inglese a Torino quello più adatto alle vostre esigenze.
Per imparare l’inglese in modo naturale e veloce Wall Street English è sicuramente la scuola ideale. Grazie a docenti madrelingua e metodi di insegnamento all’avanguardia, grammatica, pronuncia e conversazione non avranno più segreti.
Ma quali sono i piatti tipici torinesi che meritano un’iscrizione a un corso di lingue?
Agnolotti
Questi piccoli ravioli presentano un ripieno a base di carne di manzo, carne di maiale, prosciutto, grissini, uova, noce moscata e molti altri ingredienti. Di solito vengono conditi con del sugo d’arrosto, con del tartufo oppure più semplicemente con il classico condimento burro e salvia.
Quaglie alla piemontese
Cotte in una salsa a base di farina, brodo e burro, diventano ancora più irresistibili avvolgendole con delle fettine di lardo.
Turineisa
Si tratta di un piatto a base di zucchine ripiene di vitello, salsiccia ed erba di San Pietro; pur
facendo parte dei contorni è adatto ad appetiti decisamente forti.
Tajarin
Questi tagliolini di pasta fresca all’uovo sono un grande classico della cucina piemontese. Di solito si preferiscono conditi in bianco con burro rosolato e tartufi oppure con i fagioli.
Bonét
È il lato dolce per eccellenza e viene realizzato con cioccolato e amaretti. Di lui si può solo
dire che è la degna conclusione di un qualsiasi pranzo tipico piemontese.
Infine ci sono loro, i famosi grissini stirati torinesi. Non vi domandate già cosa significhi il loro nome? La città di provenienza e la particolare lavorazione dell’impasto lievitato che viene allungato a mano modellando i grissini ad uno ad uno con una cura che pare di altri tempi.
La stiratura manuale avviene tendendo l’impasto dai lembi questo conferisce ai grissini una fragranza che li rende straordinariamente friabili. Gli esperti e abili panificatori torinesi riescono a fare grissini lunghi anche un metro, stendendo l’impasto per tutta la lunghezza delle braccia!
I grissini stirati torinesi possono essere declinati in infinite varianti: classici, integrali, al mais con o senza i semini! Io li ho preparati con farina di solina– grano antico tipico della mia terra – e li ho profumati con del timo fresco, ma voi potete dargli il gusto che preferite di più.
Grissini stirati con lievito naturale
Ingredienti
- 250 g circa di farina io 50% solina 50% farina 0
- 125 g di acqua
- 120 g di lievito madre rinfrescato o 2 g di lievito di birra secco
- 1/2 cucchiaino di sale
- 25 g di olio evo più altro per spennellare
- 1/2 cucchiaino di miele
- semola di grano duro o farina di polenta per spolverare
- timo facoltativo
Istruzioni
- La sera prima prepara l'impasto. Sciogli il lievito in acqua, poi aggiungi la farina, il sale, il miele, le foglioline di timo e l'olio. Lavora l'impasto a mano o nella planetaria (con il gancio) per 10 minuti. Dovrai ottenere un impasto morbido, ma che non appiccichi. Dai la forma di una palla, copri con la pellicola trasparente e riponi in frigo per tutta la notte.
- Il mattino seguente tira fuori l'impasto e portalo a temperatura ambiente.
- Prendi ora l’impasto poggialo su uno strato di farina di semola e, col palmo delle mani, appiattiscilo sul piano di lavoro, fino ad ottenere un rettangolo più lungo che largo. Pennella con abbondante olio e la superficie ed i lati e poi spolvera di nuovo con la semola.
- Copri e lascia lievitare in luogo caldo per 1h.
- Ora, con una rotellina tagliapasta, tagliate dei bastoncini larghi 1 cm, poi con pollice ed indice di entrambe le mani parti dal centro del bastoncino e tiralo, delicatamente, verso l'esterno allungandolo a grissino e spostando le dita man mano che si assottiglia. Sistemali su una teglia coperta da carta forno, uno vicino all'altro, ma senza farli toccare.
- Cuoci in forno a 200° per 10/15' finché i grissini saranno dorati.
Note
Lascia un commento