In queste pagine virtuali vi ho scritto e ripetuto tante volte di quanto io sia innamorata dell’autunno dei suoi tramonti dorati e caldi, dei colori carichi della natura tinta di arancioni brillanti, di gialli oro, di rossi vermigli.
Dalla finestra della cucina, ogni sera, mi ritrovo ad osservare i paesini sulla montagna sospesi tra la nebbia, le luci dei lampioni appena accese, gli ultimi trattori che rientrano e percorrono nel silenzio della campagna, le stradine infuocate dai pioppi dorati.
Mi fermo un attimo e resto rapita dalla calma e dalla bellezza di questi tramonti autunnali, capaci di ritemprare l’animo come farebbe una zuppa calda.
Una zuppa che cuoce piano piano nel coccio, accompagnata da quell’inconfondibile borbottio, da mescolare ogni tanto per controllare la cottura e se c’è acqua a sufficienza. Soda e consistente, da mangiare con una bella fetta di pane casereccio tostato. Fatta con ingredienti poveri e semplici e profumata con qualche erba aromatica raccolta in giardino: salvia, alloro, rosmarino e timo.
In autunno la zuppa che più amo è quella con legumi e castagne. Fagioli, ceci o lenticchie è uguale, la castagna conferisce quel tocco in più che cucchiaiata dopo cucchiaiata ti porta in paradiso.
Il bello delle zuppe è che più ingredienti aggiungi, meglio è!
Sono partita dall’idea di fare una zuppa con il fagiolo poverello e delle caldarroste.Poi ho pensato di aggiungerci anche un pugno di farro e qualche fungo galletto raccolto nel bosco insieme alle castagne. I sapori e i colori dell’autunno c’erano quasi tutti, mancava solo il giallo della zucca. E zucca è stata!
Il fagiolo poverello, dal nome singolare e schiettamente popolare, è un legume che anticamente era molto diffuso in diverse zone del centrosud Italia. Fa parte di quei legumi di un tempo, oggi riscoperti e portati di nuovo sulle nostre tavole. Da noi in Abruzzo è facile trovare la varietà color nocciola, dalla polpa saporitissima.
Nella zuppa, potete sostituire eventualmente il fagiolo poverello, con un tondino o un cannellino.
Il fagiolo poverello, dal nome singolare e schiettamente popolare, è un legume che anticamente era molto diffuso in diverse zone del centrosud Italia. Fa parte di quei legumi di un tempo, oggi riscoperti e portati di nuovo sulle nostre tavole. Da noi in Abruzzo è facile trovare la varietà color nocciola, dalla polpa saporitissima.
Nella zuppa, potete sostituire eventualmente il fagiolo poverello, con un tondino o un cannellino.
Il farro che ho usato nella zuppa e che in casa mia non manca mai-d’estate per le insalate e d’inverno per le zuppe-è la varietà triticum dicoccum tipica delle zone appenniniche abruzzesi. Il chicco è allungato e scuro e il suo sapore è più gustoso e consistente rispetto a quelli “industriali”.
Il farro in Abruzzo è sin dall’antichità coltivato per il consumo famigliare su piccoli appezzamenti soprattutto nelle zone montane, dove sono presenti, in cascinali abbandonati, i resti di vecchi mulini a pietra. In alcuni casi questi mulini sono stati recuperati ed oggi sono pienamente attivi!
Zuppa d'autunno: con zucca, castagne, funghi, farro e fagiolo poverello
Ingredienti
- 200 g di zucca decorticata
- 150 g di fagioli cotti io fagiolo poverello
- 100 g di farro
- 100 g di funghi io galletti*
- 50 g di castagne arrostite
- 1 L di acqua
- 1 cucchiaio di semi di zucca
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 aglio
- 1 costa di sedano
- 4/5 foglie di salvia
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
Istruzioni
- Tritate a piccoli cubetti (brunoise) tutte le verdure: zucca, cipolla, carota e sedano. Mettete la brunoise in una pentola (preferibilmente in ghisa o di coccio) e aggiungete 1 l di acqua. Salate, coprite e portate a bollore. Aggiungete il farro, accuratamente lavato sotto acqua corrente, le caldarroste e i fagioli, con mestolo di acqua della loro cottura, e le foglie di salvia; coprite con un coperchio e cuocete a fuoco basso per 40'.
- In un padellino, mettete a soffriggere due cucchiai di olio con uno spicchio di aglio schiacciato; quindi aggiungete i funghi e lasciateli insaporire per qualche minuto.
- Trascorsi i 40', togliete l'aglio dai funghi e uniteli, insieme all'olio di cottura, alla zuppa. Mescolate bene e proseguite la cottura per altri 10 minuti o fin quando la zuppa non avrà raggiunto la consistenza e la cremosità desiderate.
- Aggiustate di sale e pepe e aggiungete i semi di zucca.
- Lasciate riposare 5 minuti e servite.
Note
IMPORTANTE: se usate i funghi secchi diminuite la quantità! Ne basteranno 20/30 g!
ricettedacoinquiline dice
Ma questa è davvero goduriosa!
Laura dice
Eh si!! 😀
Francesca mola dice
Sei fantastica quando con parole elegantemente semplici e sofisticate racconti queste elaborazioni che condivido in toto sara ‘ x il grande amore che ho x l abruzzo e x la condivisa esperienza nelle preparazioni culinarie come herbaria e come agricuoca domestica che sono qui a chiederti se un giorno potremmo incontrarci io ho gia provato alcune delle tue ricettine spero a te non dispiaccia se poi le elaborazioni le ripropongo in chiave pugliese sulla mia p. facebook infinitamente lieta di averti come amica e cultrice di cucina franziska chef
Laura dice
Ciao Francesca, ma che piacere leggere questo tuo commento! (Perdonami, ma non lo avevo visto tra i msg da approvare) Verrò sicuramente a curiosare sulla tua pagina Facebook! Fammi sapere quando vieni in Abruzzo!! :*