Quanto fascino hanno quei quadernetti ingialliti dove le nonne annotavano le loro ricette!
Pochi ingredienti, semplici e genuini, scritti con accurata calligrafia.
E’ bello ritrovarci i sapori antichi e le preparazioni che hanno il fascino sempiterno di gusti senza tempo.
Budini, torte, marmellate e conserve…e tanti piccoli trucchi e consigli per conservare durante l’inverno i frutti raccolti nel corso della bella stagione.
Sfogliando uno di questi quadernetti quante volte vi capiterà di leggere: sotto spirito.
Un tempo la frutta veniva conservata soprattutto così, sistemata nei vasetti con lo zucchero, l’acquavite (oppure con l’alcool o il cognac) e profumata con stecche di cannella e mandorle.
Nella mia famiglia il “sotto spirito” viene usato da sempre soprattutto per conservare i cerasoli.
Sono delle amarene selvatiche, molto piccole le cui piante sono tipiche delle nostre campagne. Ogni anno il mio papà allinea in cantina i suoi barattoli colmi di questa delizia.
E’ una preparazione che viene fatta d’estate e che richiede un periodo di riposo di almeno tre mesi, ma il gusto aromatico e la bontà dei frutti conservati sotto spirito, ripagano l’attesa.
Sono ottimi da soli, serviti con il loro liquore, oppure su un gelato, una mousse o in una torta al cioccolato. Io li uso anche per guarnire le zeppole di San Giuseppe. 🙂
CERASOLI SOTTO SPIRITO
Ingredienti:
1 kg di cerasoli (o amarene, ciliegie o altra frutta di stagione)
300 ml di acquavite (quella che occorre per coprire i frutti)
300 g di zucchero
1 stecca di cannella
60 g di mandorle
Preparazione
Prepara il barattolo: lavalo accuratamente, porta a ebollizione una grossa pentola d’acqua, immergivi il barattolo e lascialo per 10 minuti nell’acqua in ebollizione. Quindi scolalo e lascialo asciugare capovolto su di un canovaccio pulito.
Lava i cerasoli sotto l’acqua fredda, mettili a sgocciolare, poi asciugali delicatamnete con uno strofinaccio. Togli i piccioli e mettili nel barattolo.
Aggiungi la stecca di cannella, le mandorle, cospargi con lo zucchero e copri con l’acquavite.
Chiudi ermeticamente e riponi in luogo fresco al ruparo dalla luce.
Lascia macerare per tre mesi.
Laura non vedo l'ora di assaggiare!
Noi con questi cerasoli selvatici ci facciamo la ratafia, che adesso è al sole (o dovrebbe essere al sole, ma prende la pioggia) 😉
claudia
Io con le foglie di questa piante ci faccio anche il cento foglie! E il gusto è molto simile a quello della ratafià!
E chi li hai mai visti questa cerasoli? curiosissimi!!!! 🙂
soprattutto buoni, Chiara! 😉
Quanto è bella la nostra terra… quest'anno non li ho raccolti ( credo che anche mio padre lo chiami così, ma comunque sempre di loro si tratta ^_^ ), anche qui ci sono colline piene di alberi con questi meravigliosi frutti..e solitamente finisco sempre per mangiarli così, anche se l'idea di conservarli mi piace parecchio 🙂
Sempre più brava tu.. mi perdo nella luce delle tue foto <3
un abbraccio forte :***
Forse no, forse qui non si chiamano in questo modo, ma li adoro lo stesso 😀 un bacione bella :* <3
Sono molto aspri per questo, penso, sia tradizione conservarli con zucchero e spirito! Come diceva Claudia li usiamo anche per fare la ratafià! Un abbraccio tesoro, sei sempre tanto dolce 🙂
Si tesoro infatti confesso di aver trovato a volte alberi con frutti più aspri, ma sono così piccoli, rossi, troppo belli.. peccato per quest'anno, ma il prossimo li raccolgo e li conservo così 🙂
Anche per me le ciliegie (non ho mai avuto la fortuna di assaggiare i cerasoli) sotto spirito evocano immediatamente ricordi dolci di tempi ormai trascorsi: le preparava sempre mia nonna ed ogni volta che in inverno ne aprivamo un barattolo era una piccola festa.
Sarei curiosissima di provare questa varietà di amarene selvatiche!
Giulia
Hanno un gusto molto peculiare Giulia, sono inconfondibili! Sono felice di averti evocato bei ricordi… un bacio
Laura, adoro questa ricetta! Mi riporta alla mia infanzia, quando in visita da una anziana prozia, assaggiavo queste meraviglie…da noi si chiamano "cerascioi". Li sistemiamo in vasetti, ricoperti di zucchero e li mettiamo al sole per 45 giorni. La preparazione finita la chiamiamo "viscioli"…che delizia!! Qualche vasetto l'ho preparato anche io questo'anno! Complimenti cara!! Un abbraccio, Mary
Mary anche la mia nonna le conservava così al sole! Mi ricordo questi vasi affilati sul muretto fuori casa! Per noi invece i viscioli sono un altro tipo di amarena…paese che vai… 😉
un abbraccio carissima
Ciao piacere di conoscerti arrivi tramite il blog di Chiara "La voglia matta" è fantastico il tuo blog i miei più sentiti complimenti,belle le ricette e che foto favolose…..bravissima davvero,ricetta grandiosa.
vado subito ad unirmi ai tuoi lettori!
Z&C
Grazie mille Ketty per le belle parole e per essere passata!
Ciao Laura, Chiara ci ha fatto conoscere questo angolo incantato….stupendo!! C'è una luce nelle tue foto meravigliosa!!E che belle ricette!!!! Complimenti per tutto…abbiamo gli occhi pieni di bellezza 🙂
Siamo subito corse a segnarci tra i tuoi lettori!
Laura e Sara
Sara e Laura, siete le benvenute!!!! Grazie di cuore 😀
ciao Laura! Arrivo direttamente dal blog di Chiara, è un piacere conoscere te e il tuo blog,
bellissima questa ricetta, peccato non poter avere i tuoi cerasoli, ma posso ovviare con le ciliegie, anche se ora stanno sparendo dai banchi dei fruttivendoli, la ricetta la salvo per l'anno prossimo.
Sarà un piacere seguirti.
Un caro saluto
Giuliana
Ciao Giuliana! La tua foto non mi è nuova, credo ci siamo "incrociate" su fb! Puoi essere, anche le ciliegie, si, o anche altra frutta, se ti piace!
Un caro saluto a te 🙂
waw questa si che è una ricetta coi fiocchi, brava! Un abbraccio SILVIA
grazie Silvia! sei sempre troppo carina, grazie :*
Ciao Laura, arrivo dal blog di Chiara "la voglia matta" è un piacere conoscerti. Il tuo blog è molto bello e da oggi sono una tua nuova lettrice. Le amarene "sotto spirito" sono deliziose e mi piacciono in modo particolare. Complimenti!!!
Ciao Paola!!! Grazie mille, sei la benvenuta! 😀