primo per far festa, poi per colmare la sete,
poi per evitare di avere sete dopo,
poi per fare onore al buon vino e, infine, per ogni motivo.”
Ogni occasione è perfetta per stappare una bottiglia di buon vino. Perché non c’è nulla di meglio per celebrare una riunione tra amici, in famiglia e in generale con le persone che si amano.
Dopo mesi blindati in casa, finalmente è arrivata l’estate che quest’anno abbiamo atteso più di sempre, per tornare alle cene all’aperto, agli aperitivi in terrazza, ai pic-nic in campagna e sulla spiaggia.
Un contest per i Colli Euganei
Per questo Erica di Sapori e Dissapori, ha pensato bene di dar vita ad un contest che abbia come protagonisti da una parte le sensazioni che un calice di vino può suscitare e dall’altra il territorio dove nasce, in questo caso i Colli Eugenei, una zona duramente colpita dalla pandemia: Vo’ Euganeo è stato il primo paese blindato a diventare zona rossa.
Un contest nato per cercare di ridare slancio alle attività della zona che si occupano per il 90% di vino e ristorazione collegata.
Parlare in rete dei Vini del Consorzio Tutela dei Colli Euganei nato nel 1972 per tutelare e garantire la produzione dei vini DOC di questo territorio unico nel suo genere è un modo per risollevare l’economia del territorio, dopo il blocco di tutte le attività e soprattutto del turismo per ridare slancio al territorio e a tutte le bellezze che offre.
24 foodblogger da tutta Italia, abbinate ad altrettante cantine appartenenti al Consorzio, racconteranno con una ricetta le sensazioni che il vino ha loro trasmesso, apparecchiando un pic-nic su un prato, o un pranzo tra un vigneto o una cena in riva al mare con l’unico scopo di celebrare il buon vino e il buon cibo e il ritorno “alla normalità”
L’azienda agricola Reassi
Io ho avuto il piacere di essere abbinata all’Azienda Agricola Reassi.
L’azienda incarna una storia italiana di passione e lavoro, valori e tradizione, che da 100 anni porta avanti una realtà a conduzione familiare che crede in un’agricoltura moderna, efficiente, forte delle nuove tecnologie, ma rispettosa dell’antica tradizione, nella ricerca della massima espressione territoriale.
Il territorio: I Colli Euganei
6 ettari di terra interamente coltivati a vigneto ed oliveto, siti tra le pendici dei Colli Euganei.
Ci troviamo in un comprensorio di origine vulcanica che, fin dai tempi dei romani, ha visto la vigna come protagonista quasi assoluta delle coltivazioni dei suoi pendii.
La sua composizione geologica è ricchissima e molto variegata: dal calcare sedimentario di origine marina, alle marne dette euganee, per arrivare allo strato più consistente del sottosuolo di origine vulcanica ricchissimo di basalti e di rocce di ultima formazione come la Trachite, la Riolite e la Lalite.
Tutto questo grande patrimonio non può che rappresentare uno stimolo produttivo e uno sviluppo della coscienza agricola orientato al rispetto e alla conservazione del territorio.
La Filosofia aziendale
Ed è la peculiarità del territorio ad ispirare la filosofia aziendale che si concentra principalmente sui vitigni autoctoni, dei quali, facendo tesoro delle esperienze fatte nel passato, cerca di esaltarne caratteristiche e potenzialità.
La famiglia Reassi, grazie all’esperienza maturata e tramandata negli anni e all’amore che nutre da sempre nei confronti dei Colli Euganei, trasforma l’uva in vini che raccontano la terra da cui provengono.
Dall’aperitivo alla cena, l’azienda produce 8 vini tra i quali rossi, bianchi, frizzanti e spumanti con la personalità e l’unicità delle origini vulcaniche del territorio euganeo e che si valorizzano ancora di più a tavola, in abbinamento alla migliore cucina.
Il vino scelto: Colli Euganei Fior D’Arancio
Lo spumante DOCG Fior d’Arancio è ottenuto da uve moscato giallo, raccolte a mano, che sulle pendici dei Colli Euganei, hanno incontrato un ambiente ideale per esprimere la loro massima fragranza ed aromaticità. Il nome è dato dal delicato profumo di fiore d’arancio che caratterizza il suo profumo.
Cosa mi ha conquistato di questo vino?
Dolce come un chicco d’uva, brioso come l’estate, solare come una giornata di luglio, profumato e fresco come un agrumeto in fiore, dorato come un campo di grano tutto di questo vino mi ha ricordato l’energia del sole in estate. L’ho trovato perfetto per la realizzazione del mio dessert da servire dopo un pranzo in giardino, all’ombra di un albero di ciliegio su una tavola apparecchiata con una tovaglia di lino grezzo intessuto a mano, piatti in stile inglese e un centro tavola di rose antiche e lavanda. In Abruzzo, la mia terra, disponendo di moltissima campagna e natura incontaminata, amiamo organizzare scampagnate, pic-nic e grigliate all’aria aperta. In qualsiasi occasione, a chiudere il pasto, non può mancare il tanto atteso dessert. Le peschette sono un dolcetto tipico e tradizionale di queste riunioni conviviali.
L’idea delle peschette “eretiche”
Tutto nella ricetta originale è stato pensato per evocare il frutto della pesca: due semisfere di biscotto, a ricordare la forma, tenute insieme da una golosa crema pasticciera, a rappresentare, uno sciroppo all’alchermes per imprimere il colore, e lo zucchero semolato che le ricopre a ricordare la buccia. Per l’occasione ho pensato ad una versione “eretica” delle peschette. Ho invertito i colori bagnando i biscotti con uno sciroppo allo spumante Fior d’Arancio e farcendoli con una crema alle visciole dal romantico color rosa antico.
Le visciole
Le Visciole nascono al sole d’Abruzzo e maturano negli angoli più selvaggi delle generose campagne. Rispetto ai soliti ciliegi, sono frutti di piccoli alberi, resistenti e indipendenti. Le ciliegie, infatti, appartengono alla famiglia dei Prunus Avium, mentre le visciole a quella dei Prunus Cerasus. Le visciole appartengono dunque alla stessa famiglia delle amarene e delle marasche. Pur essendo vicine, non sono esattamente uguali. Mentre le amarene, con polpa e succo di colore chiaro, hanno un sapore amarognolo e leggermente acido, le Visciole mostrano un cuore di un rosso intenso, succoso e croccante, che avvolge il palato con il suo aroma dolce con un leggero sentore acidulo. Se da una parte le amarene hanno una forma ovale e si prestano più delle altre ad essere consumate fresche, le Visciole sono piccole e tondeggianti ed esprimono a pieno il loro carattere se trasformate in marmellate, sciroppi e liquori.
Peschette al moscato farcite con crema di visciole
Ingredienti
- 500 g farina tipo 0
- 225 g zucchero semolato
- 100 g burro morbido
- 40 g olio di semi di girasole
- 45 ml latte
- 100 g uova fresche
- 1 limone bio
- 16 g lievito in polvere per dolci
Per la crema alle visciole
- 30 g tuorli
- 400 g di visciole mature
- 400 ml latte fresco
- 50 g amido di mais
- 70 g zucchero semolato
- 1 limone bio
- 1 cucchiaio succo di limone
Per lo sciroppo al moscato
- 160 g zucchero semolato
- 100 g acqua
- 60 g Spumante Fior d'Arancio
Istruzioni
- Cominciate preparando la crema alle visciole: La prima cosa da fare è lavare le visciole ed eliminare il nocciolo con l’aiuto di uno snocciola olive. Con il robot ad immersione riducete in purea le visciole. In una pentola versate il latte, la purea ottenuta, il succo di limone e le zeste del limone. Riscaldate senza arrivare al bollore. In un’altra ciotola miscelate i tuorli e lo zucchero. Aggiungete l’amido di mais e amalgamate bene il tutto. Togliete le zeste e versate il latte direttamente nella ciotola con il composto di uova, amalgamate velocemente, versate di nuovo il composto nella pentola e rimettete sul fuoco, basso, e mescolate in continuazione per 5’. Coprite con della pellicola trasparente e lasciate raffreddare.Preparate le semisfere di biscotto: frullate il burro, a temperatura ambiente, con lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Aggiungete poi le uova, uno per volta, la buccia di limone grattugiata, il latte, l'olio ed infine la farina setacciata con il lievito. Lavorate un po’ l’impasto fino a farlo diventare liscio ed omogeneo. Ricavatene delle palline (10/15 g circa caduna) e cuocetele in forno a 180°, modalità ventilato, per 5/6' minuti. Una volta tiepide, con un cucchiaino, scavate delicatamente la base.Preparate la bagna: unite l'acqua e lo zucchero nella casseruola e portarla a bollore. Fate bollire circa 3 minuti. A fuoco spento, unite il moscato. Lasciate raffreddare.Assemblatele peschette: trasferite la crema pasticciera in una sac à poche e riempite le cavità dei biscotti. Fate aderire due semisfere e immergetele nello sciroppo di spumante poi rotolatele velocemente nello zucchero semolato. Disponetele nei pirottini e conservatele in frigo. Prima di servire tenetele a temperatura ambiente per 10’.
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